Sulla spinta della campagna vaccinale la situazione generale sembra avviarsi ad un clima di sempre più evidente normalità.
Se ne avvantaggia soprattutto il settore fieristico così duramente penalizzato nel corso di un anno e mezzo di ferma assoluta. Riaprire le mostre non ha però l’immediatezza di altri comparti economici. Occorrono programmazione, allerta degli espositori, garanzia che il mercato risponda in modo positivo.
Superare le paure dei visitatori per la frequentazione di luoghi affollati può essere un problema secondario di fronte alla preservazione dell’utilità commerciale degli eventi. E qui sta il punto. Forse niente sarà più come prima e il compito degli organizzatori sarà quello di imprimere ai propri appuntamenti valori aggiunti di qualità ed interesse.
Su questo piano il Parco Esposizioni Novegro è impegnato in prima linea. Alle sue manifestazioni storiche e di punta viene prestata la massima attenzione perché si arricchiscano di novità e perché la loro ambientazione usufruisca delle migliorie conseguite dall’insediamento espositivo che in questo lungo periodo non si è mai fermato coltivando ancora di più la sua specificità green.
Gli studi più accreditati indicano come il commercio in presenza non sia mai passato in secondo piano nelle abitudini degli utenti e che la validità per gli operatori della vetrina fieristica rimane inalterata.
Ma le fiere sono anche altro: costituiscono momenti di vita e di libertà che da tempi antichissimi rafforzano l’insopprimibile voglia di socialità, di curiosità e sperimentazione in ogni contrada del mondo.