PER TUTTI GLI APPASSIONATI DI VINILE FINO AL MIDOLLO, PROPONIAMO UN PICCOLO EXCURSUS SULLE STAMPE GIAPPONESI DEI VINILI.
La cultura del Sol Levante è decisamente affascinante ed è ricca di peculiarità che si estendono agli ambiti più disparati, quali la gastronomia, le tradizioni storiche, la tecnologia, i fumetti e… I vinili!
Ebbene sì: anche le stampe giapponesi dei vinili hanno delle particolarità che le contraddistinguono da quelle degli altri Paesi e sono spesso un ambito oggetto di ricerca da parte dei collezionisti.
In attesa dell’edizione primaverile di Novegro Vinile Expo (30 aprile – 1 maggio), vogliamo scoprire (o riscoprire) insieme a voi la bellezza dei dischi in vinile nipponici.
Vinili giapponesi: i tratti distintivi
Ci sono varie motivazioni che spingono gli appassionati di tutto il mondo a interessarsi alle stampe giapponesi dei vinili.
Tra queste ragioni spicca il fattore qualitativo, che riguarda sia il materiale utilizzato sia il relativo processo di produzione. I dischi del Sol Levante, infatti, sono sempre stati prodotti in vinile vergine, anche durante l’embargo petrolifero della prima metà degli anni ’70: gli stampatori americani ed europei, in quell’occasione, hanno dovuto ricorrere al vinile riciclato, che abbassa la qualità audio rispetto alla sua controparte vergine.
I giapponesi, inoltre, si sono serviti di formulazioni viniliche ad altissima resa, come nel caso del Super Vynyl di JVC. Quest’ultimo era più resistente del vinile tradizionale e garantiva un’ottima qualità sonora grazie alla sua capacità di limitare al massimo i caratteristici fruscii e gli altri rumori tipici dei dischi in questo formato. Aveva un colore “dark black”, che appariva però marrone scuro se osservato sotto una luce diretta.
Sebbene il Super Vynil non sia più utilizzato da diversi anni, in Giappone si continua a ricorrere a metodi di lavorazione per donare ai dischi un ottimo livello di alta fedeltà, che in molti casi non ha eguali nel resto del mondo.
Il packaging
La cura delle aziende del Sol Levante nei confronti dei 33 giri e 45 giri è riscontrabile anche nella realizzazione del packaging. La copertina è normalmente più robusta rispetto a quella delle edizioni europee e statunitensi e l’artwork è riprodotto in modo tale da poterne apprezzare tutte le sfumature e i dettagli.
Obi strip: perché sono importanti?
Un altro elemento che balza all’occhio quando si ha a che fare con le stampe giapponesi dei vinili è l’obi strip.
Ma di cosa si tratta esattamente? La parola nipponica “obi”, a grandi linee, si traduce con “cintura”, una striscia di carta che, normalmente, avvolge il lato sinistro del disco.
Dal momento che la lingua giapponese è dotata di un sistema di scrittura diverso da quello della maggior parte delle lingue occidentali, su questa striscia in carta vengono riportate alcune informazioni essenziali in kanji o in kana. Le informazioni possono essere le più svariate e riguardano: gli artisti, i produttori, le eventuali tracce bonus, i numeri di catalogo, le etichette, il codice a barre, la data della prima release ufficiale del disco etc.
Per chi colleziona stampe giapponesi l’obi strip sono un vero e proprio must, che aumenta il valore economico del vinile e lo può rendere anche più elegante dal punto di vista estetico. Le strisce, infatti, oltre a riportare dei dati importanti per il venditore e l’acquirente giapponese, sono un vero e proprio elemento decorativo in grado di dare un valore aggiunto al formato musicale.
Ti aspettiamo a Novegro Vinile Expo!
Anche a te piace cercare i dischi con un audio perfetto in grado di soddisfare anche il tuo gusto estetico?
Allora ci vediamo a Novegro Vinile Expo!
Il prossimo 30 aprile e 1 maggio al padiglione D troverai tanti espositori italiani e internazionali con album per tutti i gusti!
Sitografia
https://www.mybestreviews.net/cosa-hanno-di-speciale-i-vinili-stampati-in-giappone/